The Sleep_ers

is a photographic project born on Instagram https://www.instagram.com/the_sleep_ers/ .

A picture of a sleeper has been posted every day. The account has soon turned into a spinning wheel with different life tales. Women, children, war heroes, common people, are subjects of a delicate reflection on the death and on the theme of memory, imprinted on electronic devices, which become corrupted with time, as our memory does as well.

The Sleepers became an audio-video installation in 2019, inside Art City Report for Arte Fiera Bologna and during the summer as a site specific #crossmedia opera, spread inside the Monumental Cemetery of the Certosa di Bologna, thanks to the collaboration with Pasquale Sorrentino (MU versatile label) , musician e genius maker.

Thanks to my journey’s mates Pasquale Sorrentino for embracing the project since the very beginning and Alessandro Tampieri for joining us in the summer edition.

è un progetto fotografico nato su Instagram https://www.instagram.com/the_sleep_ers/ , che documenta la presenza di coloro che riposano nei nostri cimiteri. Questa definizione nasce a partire dalle due importanti concezioni religiose e filosofiche ( Cattolicesimo e Buddhismo ). “The Sleepers” nasce su Instagram dall’urgenza di esprimere e di chiarire i messaggi che i silenti ci inviano attraverso la loro effige. Ogni giorno viene postato il ritratto di un Dormiente. La pagina si è presto trasformata in una pressa rotativa che genera diversi racconti di vita.

The Sleepers è diventata installazione audiovideo nel 2019, all’interno di Art City Segnala per Arte Fiera Bologna e del calendario estivo del cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, con la collaborazione di Pasquale Sorrentino (Mu versatile label) musicista e maker geniale.

Volti di defunti, donne, bambini, eroi di guerra, gente comune, sono i protagonisti di una delicata riflessione sul rimosso primario dell’essere umano, la morte, e sulla tematica della memoria, affidata a dispositivi tecnologici ed elettronici non immuni da errori. Nell’opera audiovideo sono stati utilizzati sintetizzatori video analogici il cui errato calcolo di un segnale alieno al dispositivo ha generato una falsatura del ricordo, alludendo al processo mnemonico, anch’esso oggetto di metamorfosi ed ineluttabile distorsione nel corso del tempo.

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